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Biografia

Mi chiamo Mariella Saponara, sono un medico di medicina generale (convenzionato SSN ASLCN1 Regione Piemonte fino al luglio 2009) libero-professionista ed un omeopata unicista. Sono sposata, ho una figlia, tre cani e alcuni gatti.
Sono una persona che crede intensamente nel valore della famiglia, nell’amicizia, nella solidarietà, nella necessità di recuperare quei valori morali senza i quali vi è soltanto caos…

DOVE VIVO
Abito da oltre 20 anni in una cittadina alle porte dell’Alta Langa in Provincia di Cuneo. Mi ci sono trasferita dopo il matrimonio, lasciando una città metropolitana, Torino, che, se da un lato mi ha dato molto dal punto di vista culturale e formativo, dall’altro mi lasciava la nostalgia di un contatto più diretto con la natura, con gli animali, con l’essenza stessa primordiale della vita. Mi si addice sicuramente di più la terra dove vivo ora, una realtà ancora in gran parte agricola e artigianale, legata alle tradizioni, con gente semplice abituata a lavorare alacremente per molte ore al giorno.

LA MIA FAMIGLIA
Mio padre, uomo severo e di poche parole, mi ha insegnato, tra l’altro, quel forte senso del dovere tipico ci chi ha intrapreso la carriera militare (ha, infatti, prestato servizio nell’Arma del Carabinieri per circa trent’anni prima del congedo).
Mia madre mi ha sostenuta sempre con la sua dolcezza ed il suo amore, ed è grazie alla cura ed all’affetto con cui si occupa di mia figlia che posso dedicare molto tempo alla mia professione ed ora, anche agli impegni politici.
Mio marito, Leandro, anch’egli medico (è un chirurgo ospedaliero) è una figura molto importante nella mia vita ed in quella di nostra figlia. Sicuramente, avere accanto un uomo che si prodighi in modo efficace e sia presente in famiglia è cosa che dà sicurezza e rende meno gravoso per una donna conciliare famiglia, professione e impegno politico.
Sono una donna che ha atteso molti anni prima di diventare madre e che, quindi, comprende le angosce di chi non riesce a concepire un figlio. Nostra figlia, Alberta Maria Pia, è per noi un dono prezioso ed una luce nella nostra vita, ma non credo di provare sentimenti diversi da quelli di un qualsiasi altro genitore. Sicuramente, avere un figlio contribuisce a rendere più consapevoli del senso della continuità della vita, e porta a desiderare con maggiore forza un mondo migliore, una società più onesta e solidale, libera.

GLI STUDI E LA PROFESSIONE.

Conseguii la maturità con 60/60, completai i miei studi di Medicina, laureandomi a pieni voti. Successivamente, conseguii il “Perfezionamento in Clinica delle Cefalee e delle Nevralgie craniche” presso l’Università degli Sudi di Torino e divenni Socio della S.I.S.C. (Società Italiana per lo Studio delle Cefalee). Nel 2009, terminai il Master biennale in Fitoterapia Applicata presso l’Università degli Sudi di Siena.


Da vent’anni esercito la professione medica, fino al luglio 2009 anche in qualità di medico di famiglia convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, e ora come libero-professionista (in Torino e presso il mio ambulatorio in Bagnasco (CN), occupandomi di medicina generale, di cura delle cefalee essenziali, di fitoterapia e omeopatia classica, con una parentesi di qualche anno (prima di diventare madre) in cui, inoltre, insegnai materia medica e clinica omeopatica a medici e pediatri. Sono stata relatrice in numerosi convegni medici e talora in incontri divulgativi sull’Omeopatia Classica (ad esempio per l’Università della Terza età, o in eventi organizzati da Associazioni Culturali).

Partecipai alla costituzione della sezione monregalese dell’A.M.C.I. (Associazione Medici Cattolici Italiani), ed ebbi l’onore di esserne eletta vice-presidente, carica che ricopro tuttora. Recentemente, in Mondovì (CN), abbiamo aperto un ambulatorio per i bisognosi e ci alterniamo come medici volontari prestando gratuitamente la nostra opera al sabato mattina.

Il mio lavoro mi ha insegnato molte cose, ma una fra tutte ritengo sia la più importante: ascoltare quotidianamente le sofferenze, le preoccupazioni, il dolore anche morale, rende più partecipi della vita reale, quella che non è fatta di immagine, di finzione, di recitazione, ma di quotidianità, di affanni, di piccole grandi gioie.

I MIEI INTERESSI

Amo leggere, cucinare (come molte donne, anch’io mi diverto alle prese con marmellate, conserve e tentativi di panificazione casalinga: antichi gesti familiari che ci fanno riscoprire sapori forse un po’ dimenticati, ma dei quali si ha un ricordo nostalgico dei tempi dell’infanzia).


Amo gli animali (anche per questo ho scelto di vivere in campagna): abbiamo tre cani e alcuni gatti. Sono amici fedeli e disinteressati che sanno dare molto affetto. E chi li conosce e li rispetta, può ben comprendermi.

Soprattutto, sento da sempre il bisogno di rendermi utile con un impegno sociale che sia partecipazione attiva.

Alcuni anni or sono, partecipai (come socio fondatore) alla nascita del Co.Di.Ce. (Comitato di Difesa del Cebano), di cui sono l’attuale vice-presidente. Si tratta di una libera associazione di cittadini volta a preservare l’Ospedale di Ceva, allora fortemente a rischio di chiusura e oggi, invece, grazie al nostro impegno collegiale, nosocomio che non solo non rischia più la chiusura, ma che è stato dotato di ulteriori servizi specialistici utili alla popolazione nonché di due letti di terapia intensiva.

Nell’agosto del 2006, poi, il territorio cebano corse il rischio di veder progettato e poi realizzato nel proprio ambito un inceneritore. Con altri amici, allora, fondammo il Comitato Ambiente e, mobilitandoci, ne impedimmo la realizzazione. Tra le altre iniziative, ricordo l’incontro che organizzammo presso il Cinema Borsi a Ceva nell’ottobre dello stesso anno, nell’ambito del quale presentai una relazione sugli effetti deleteri per la salute degli inceneritori.

Tutelare l’ambiente è uno dei doveri che ritengo imprescindibili dalla professione medica: indiscutibile l’equivalenza “ambiente sano = salute”.
Guardo con profonda ammirazione e interesse a comunità isolane del Nord Europa che alcuni anni fa, si sono date l’obiettivo di rendersi energeticamente autonome solo con l’uso di energie alternative come, ad esempio, quella eolica, e che sono riuscite nel loro intento.
Credo che dovremmo imparare tutti a ragionare e progettare “politicamente” in funzione dell’equilibrio possibile tra risorse energetiche (preferibilmente “alternative” e “pulite”) e fabbisogno delle comunità.

Come ritengo indispensabile ricordare che “siamo ciò che mangiamo”, ossia il nostro organismo vive e si rigenera con ciò che introduciamo con l’alimentazione e, dunque, è fondamentale curare una agricoltura “sana” che dia prodotti alimentari di buona qualità nutrizionale. Imparando a sviluppare un utile senso critico nei confronti dei messaggi pubblicitari che ci inducono a “mangiucchiare” di continuo di tutto e di più.

Come ritengo indispensabile, infine, ribadire con forza il concetto che l’acqua potabile non è un bene infinito e che essa appartiene a tutti. Indistintamente.


LE MIE SPERANZE

Vorrei che i popoli imparassero a convivere pacificamente; vorrei che potessimo tutti quanti, con il nostro esempio, insegnare ai nostri figli, gli adulti del domani, il rispetto per la vita, la tolleranza, la carità cristiana, la solidarietà, il rispetto dell’ambiente, la condanna di ogni forma di violenza.

Vorrei che la scuola fosse libera di formare le coscienze dei ragazzi e insegnasse l’equilibrio, il senso critico, il rispetto per gli altri e per le regole che la comunità si dà.

Vorrei un Paese dove cessassero finalmente i dibattiti che paiono scontri tra galli in uno stesso pollaio e nei quali, invece, si imparasse a confrontarsi sulle idee e sulle soluzioni possibili e utili, senza affermazioni “demagogiche e clientelari”, e senza continui e patetici attacchi alla Istituzioni, ma dimostrando di avere rispetto per gli Organi di cui democraticamente uno Stato come l’Italia si è dotato e sostenendo anche finanziariamente quei Servizi di Pubblica Utilità (intendi, in particolar modo e rigorosamente in ordine alfabetico: Amministrazione Pubblica, Forze dell’Ordine, Giustizia, Istruzione Università e Ricerca, Sanità, Solidarietà sociale) che troppo spesso vengono solo criticati quasi a voler cercare solo un capro espiatorio e non già i motivi profondi di eventuali carenze e difficoltà. E soprattutto chi lavora in questi settori credo ben possa comprendere quello a cui mi riferisco!

Anche per questo, oggi, sono impegnata politicamente. E vorrei, con l’aiuto di quanti di Voi mi stanno leggendo e condividono questi pensieri, cominciare a lavorare “in rete” (e, se possibile, nel rispettivo territorio di appartenenza) in modo pacifico, costruttivo e serio, con il fine di contribuire a realizzare una società migliore. In pace e “integrata”. Nel rispetto di tutte le sue componenti oneste.

Chi di Voi fosse interessato a partecipare alla discussione, può scrivermi una mail. Non posso per ora creare un blog, ma sarò lieta di iniziare una comunicazione che serva a creare un dibattito costruttivo.
Alcune delle Vostre mail – se mi autorizzerete per iscritto – verranno pubblicate nel mio sito e fin da ora ve ne ringrazio.

Ripetutamente, mi sono sentita obiettare che sono idealista e ho troppa fede. Beh, intanto la Fede è un dono che sono ben lieta di aver ricevuto! E le idee sono storicamente state alla base di progetti che sono poi diventati realtà. Con difficoltà e talora con tempi molto lunghi, ma alla fine si sono realizzate. Volete degli esempi? Credo che qualcuno di Voi stia pensando alla nascita delle democrazie, alla pace e all’unione in Europa (ero ragazzina e leggendo gli scritti di Vari Autori, tra i quali Benedetto Croce, sognavo gli Stati Uniti d’Europa). Ne potrei elencare molti altri, ma sarebbe un lungo e probabilmente incompleto elenco, per cui lascio alla Vostra memoria e sensibilità evocarne il ricordo.

Grazie per la Vostra attenzione.